
VIVA
È lo pseudonimo di Gloria Zannini.
Nata a Bologna, vive da sempre in questa città dove si è laureata al corso di pittura dell’Accademia di Belle
Arti. Ha conseguito poi la laurea in Arte (DAMS), discutendo una tesi sull’immagine della donna nella pittura
dei Preraffaelliti.
Da sempre interessata ai fenomeni sociali ed appassionata al mondo dei fumetti e alla Pop Art, per i suoi
progetti artistici trae spunto da quest’ultima e dalle poetiche simbolista e surrealista.
Il linguaggio che la rappresenta è costituito prevalentemente da immagini seriali ovvero liste di figure che,
partendo da un tema comune, vengono realizzate con l’ausilio di svariate tecniche.
Il suo mondo iconico si avvale di figure estrapolate dal mondo naturalistico e dalla storia dell’arte e le sue
rielaborazioni danno vita a determinati significati concettuali e poetici.

Viva



ECCENTRICA
“Il cui centro, in un rapporto tra figure circolari, non coincide con l’altro.”
E questo, oltre al significato che nella lingua italiana, spiega il titolo di questa mostra,
ne sottolinea, in modo volutamente ambiguo, l’originalità e il contenuto.
Perché eccentrica nasce dall’esigenza di guardarsi attorno dimenticando il proprio ego
e, attraverso un occhio animale, collocato al di fuori del centro di un oggetto circolare,
provare a percepire una realtà alternativa.
Se, come Rudolf Arnheim sottolinea nel “Potere del centro”, “la nostra visione del
mondo si fonda sull’interazione tra due sistemi spaziali che possiamo definire cosmico e
periferico” e che “anche la mente umana concepisce forme concentriche e i nostri corpi
compiono danze intorno ad un centro”, e se è pur vero che per centinaia di anni, dalla
nascita della prospettiva, gli artisti hanno fatto di un punto centrale il fulcro delle
loro rappresentazioni, è innegabile che questo modo simbolico di raffigurare la realtà, si è
sgretolato, annientato da nuovi modi di narrare il visibile e l’immaginabile.
In un pianeta in cui gli oggetti superano il numero dei suoi abitanti, senza considerare
l’invasione dei rifiuti che ci circonda, il riciclo di una seppur minima parte di essi, diventa
un motivo d’ispirazione per creare un mondo ipotetico costituito da oggetti circolari nei quali
occhi animali diventano i protagonisti assoluti.
dedicata a Giovanna




